Ho sempre scritto e disegnato, lavorando con immagini e immaginazione.
Ho fatto il grafico impaginatore per 5 anni, nella ripetizione di un’industria editoriale, poi, dal 2003 ho iniziato a lavorare da solo, prima come grafico freelance, poi anche illustratore e art director, infine come facilitatore grafico, scrittore, disegnatore, formatore.
Ho molte idee, la migliore per ora è il progetto Disegno Brutto.
Credo nel linguaggio visivo e in quello poetico, nelle immagini oniriche e insensate, nel non figurativo e nel non descrittivo, perché sono stimoli per la nostra immaginazione, che possono farci crescere come esseri umani, portandoci a vedere le cose in modi completamente nuovi.
Credo in un approccio non competitivo e che ogni cosa sia mossa da uno spirito vitale; le idee sono materia invisibile vibrante che dobbiamo rendere tangibile, trasmutandola. Quando lasciamo che la creazione segue la sua innata spinta evolutiva, ci spostiamo nei territori della magia, dell’incantesimo, dell’alchimia.
Credo che si debba provare ad avere un impatto positivo sul mondo, o almeno su quel piccolo pezzo di mondo in cui viviamo e operiamo.
Credo nel Fare, che siamo esseri che devono saper coniugare in armonia il fare del corpo e delle mani, in particolare, con il pensare e l’immaginare della mente.
Credo che l’arte, in genere, sia molto sopravvalutata e che la sua definizione sia troppo aperta e fraintendibile. Non penso che tutti siano artisti, ma che non tutto ciò che facciamo necessariamente lo diventi, a meno che non si intenda l’arte come rituale, come trasformazione, come ricerca indefessa, come spiraglio su altri mondi e altre possibilità.
